Urbanistica
partecipata: dotiamo la città di un nuovo Piano Urbanistico che ne tuteli la
bellezza: È
importante e fondamentale l’adozione di una più corretta visione di nuovi
strumenti programmatici passando da uno “sviluppo per espansione urbana” a
quello di “sviluppo per riqualificazione urbana e tutela del territorio. L’ Istituzione di linee guida per la progettazione e la
realizzazione degli spazi aperti ad uso pubblico, quali per esempio nuove
urbanizzazioni e interventi di riqualificazione urbana, al fine di chiarire e
meglio interpretare i termini qualità e beneficio pubblico dell’intervento.
Nella fase attuale, più ancora che in passato, i costi gestionali imputabili
alla manutenzione del patrimonio pubblico sono infatti fonte di forte preoccupazione
per le Amministrazioni. In questo senso la ricerca della qualità nella
realizzazione di opere pubbliche, a partire dalla fase di progettazione,
costituisce l’unica strada percorribile per dotare la città di strutture che,
per dimensioni e caratteristiche, corrispondano alle reali necessità dei vari
settori urbani, e rispondano a criteri di economicità della manutenzione e
omogeneità delle tipologie costruttive. Sulla base di queste premesse è quindi
necessario che i progettisti dell’Amministrazione Comunale, gli attuatori di
opere di urbanizzazione ed i tecnici di altri Enti Istituzionali, nonché i
liberi professionisti, fermo restando le responsabilità derivanti dalla
normativa vigente, elaborino progetti particolarmente dettagliati, in grado di
assicurare una buona qualità delle opere. Le linee guida sarebbero pertanto un
primo importante strumento di dialogo fra i progettisti e la Pubblica
Amministrazione.
●
Programmare regolare
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del manto stradale
cittadino. Salvaguardare il basolato ed i sanpietrini esistenti e ripristinarli
dove necessario
●
Attuazione di un
regolamento per la mobilità nei giorni feriali per la salvaguardia del basolato
con zone pedonalizzate.
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Rilancio economico
delle attività regolamentando la concessione di suolo pubblico ai commercianti
e ristoratori, e a tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande.
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Controllo e
regolarizzazione della raccolta rifiuti degli ambulanti (zona mercato).
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Manutenzione e pulizie
delle aree adiacenti le scuole.
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Vandalismo/Incuria :
Controllo e monitoraggio dell'abbandono di rifiuti in aree non apposite,
contrastare il vandalismo sui muri di edifici, mura private e pubbliche.
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Emanare il regolamento
di disciplina della distribuzione ed affissione di volantini, depliants,
manifesti o altro materiale pubblicitario;
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Segnaletica :
Controllo ed eventuale ripristino dell'integrità e leggibilità della
segnaletica stradale verticale ed orizzontale ed integrazione della segnaletica
stradale turistica; rimozione segnaletica abusive di attività;
●
aumentare la
disponibilità di cestini portarifiuti e di porta cicche per salvaguardare la pulizia
ed il decoro.
Paesaggi
da tutelare e non da asfaltare: la natura al centro dello sviluppo del
territorio
Il paesaggio Ostunese é un
patrimonio da tutelare al pari dei monumenti e va protetto dal folle consumo di
territorio. Molti politici credono che
lo sviluppo sia solo fatto di ruspe, sbancamenti e colate di cemento o asfalto
che non solo causano perdita di suolo e di biodiversità, diminuendo così il
benessere della popolazione locale, ma sono anche i veri responsabili di una
economia disastrata.Le opere
megalitiche per favorire qualche decina di persone ed arricchire i soliti noti,
non è ciò che serve al nostro territorio. Piuttosto occorre riqualificare e
valorizzare i paesaggi che vanno considerati come fonte inesauribile di
ricchezza per il territorio. Recupero e mantenimento periodico delle coste ostunesi,
perché siano fiore all'occhiello della città e del turismo. Pulite,
incontaminate, ben organizzate con parcheggi possibilmente gratuiti e con
servizi base presenti, quali wc, anche
mobili, e piccoli chioschi fatti quanto
più naturalmente possibile per
rispettare l'ambiente.
Decoro urbano come stile di vita puntando sulla
rigenerazione delle strutture esistenti
Riqualificazione del centro
storico attraverso l’installazione di decori come fioriere, statue, monumenti,
sculture, edicole votive, fontane, illuminazione a basso impatto, sedute e
panchine, pensiline per la zona ombra, cestini per la raccolta differenziata,
ecc.
Completamento delle opere
necessarie alla soluzione dei problemi di allagamento che affliggono alcuni
punti del paese. La realizzazione delle opere di mitigazione del rischio
idraulico, permetterebbe inoltre la rimozione del vincolo di “Area a rischio
idraulico R4 (allagamento) per il quartiere.
Spazi verdi per lo svago: più aree giochi per bambini e dog
park per gli amici a quattro zampe
Le poche aree disponibili,
oltre che essere nel degrado assoluto, sono piene di rifiuti, erbacce, panchine
rotte, scivoli ed altalene danneggiate, sono diventate aree che fanno paura a
bambini ed adulti. Un piano di riqualificazione, manutenzione e rifacimento
delle aree verdi ed in particolare di quelle ubicate nelle zone periferiche è
indispensabile per ridare vita alle zone degradate.
Ostuni città bianca: bianco su tutti gli edifici, a partire
da quelli pubblici
Adozione definitiva di un
piano del colore. Le ordinanze sindacali, o meglio, le imposizioni sindacali,
rinnovate annualmente non vengono rispettate ed è sotto gli occhi di tutti che
la nominata Città Bianca stia perdendo
quella che è la sua principale caratteristica: il biancore ottenuto con la
tinteggiatura a latte di calce. Per preservare le peculiari caratteristiche
architettoniche e paesaggistiche del centro storico risulta pertanto necessario intraprendere nuove iniziative
che coinvolgano tutti i proprietari e possessori di immobili siti nella zona
antica della città, avviando un tavolo di confronto per arrivare ad una
soluzione condivisa che possa prevedere forme incentivanti, ad esempio
riduzioni sulle tasse, a coloro che dimostrino di contribuire alla salvaguardia
dell’originario candore. Istituzione di un comitato di quartiere che insieme
alle associazioni diventino di riferimento per l’amministrazione per il
raggiungimento dell’obiettivo preposto.
Incentivare
il verde architettonico e i servizi nella zona industriale e nelle periferie e
promuovere i “Tetti Verdi”.
Le tecniche per costruire nuovi edifici, ampliare le città, continuare
ad evolvere dal punto di vista urbanistico smettendo di incidere negativamente
sull’ambiente esistono, e offrono mille possibilità. Dagli edifici ‘verdi’ a
quelli passivi, dalle strutture in legno a quelle che riutilizzano luoghi
abbandonati, si parla di soluzioni “Eco
Sostenibili”.
L’architettura
urbana in chiave “green” propone tantissime soluzioni. E parliamo di tecniche che
vanno ben oltre l’uso di fonti rinnovabili o di materiali riciclati.
Stiamo affrontando un periodo di grandi mutamenti climatici e penuria di
risorse, per cui è d’obbligo, costruire nel rispetto dell'ambiente e in chiave
sostenibile. In effetti, ci si sta avvicinando sempre più a progetti
architettonici in tutto il mondo, di giardini pensili, pareti verdi e metodi
naturali di ventilazione che sempre più incorporano elementi come alberi, fiori
e viticci. Per il prossimo futuro, dunque, non è così improbabile pensare a un
nuovo tipo di paesaggio urbano, con meno
cemento a favore del verde.
Avere un tetto verde
garantisce un maggior isolamento termico
e acustico all’intero edificio, ancor di più se anche le facciate esterne
sono coperte dal cosiddetto “verde verticale, infatti la copertura crea una
barriera in entrata e in uscita, impedendo al grande caldo estivo di entrare e,
viceversa, al calore del riscaldamento invernale di disperdersi, con un
notevole risparmio energetico.
I tetti verdi usufruiscono
inoltre dell’acqua piovana e possono diventare dei veri e propri orti con frutta e verdura di stagione,
soprattutto per quelle colture che non hanno radici grandi e profonde, come per
esempio zucchine, pomodori oppure frutti di bosco.
Contrade più accessibili migliorandone viabilità,
toponomastica,illuminazione e servizi
Urbanizzare le contrade rendendole più vivibili e sicure
autorizzando i servizi (acquedotto, fogna, gasdotto e energie alternative)
laddove possibile e migliorando la pubblica illuminazione utilizzando le nuove
tecnologie, come ad esempio i sistemi fotovoltaici.