IN ATTESA DI UN CONSIGLIO COMUNALE A 5 STELLE, QUALCHE CONSIDERAZIONE
DI UN’ATTIVISTA DEL M5S
Mercoledì scorso, ho assistito per la prima volta ad un riunione del
consiglio comunale di Ostuni. Un qualsiasi cittadino - neofita avrebbe notato
il disordine in cui perversava l’aula, non solo dopo 5 ore dall’inizio della riunione, e quindi
giustificabile dalla presumibile stanchezza, ma già al quinto minuto
dall’apertura del consiglio, ci si poteva cullare nel soave chiacchiericcio di
chi, irrispettoso dei colleghi che esponevano situazioni nell’interesse dei
colleghi stessi e dei cittadini, ha continuato a parlar di affari propri,
anziché prestare attenzione alla
motivazione per la quale si trovava in quell’aula.
Nonostante più volte i consiglieri millantino bagagli di educazione,
non era difficile notare le sfilate a petto in fuori tra i banchi in pieno
consiglio (come se si fosse in pausa), le voci sovrapposte di chi ha
palesemente dimostrato indolenza nei confronti dei temi trattati e l’anticamera
che in alcuni momenti evocava la piazza, la quale vantava più presenze
dell’aula del consiglio e anche più partecipazione, tra il puzzo di un sigaro e
una sigaretta.
Per quello che concerne il
Movimento 5 Stelle di Ostuni, possiamo ritenerci soddisfatti di essere entrati
in consiglio comunale prima ancora delle elezioni, dato che una parte
considerevole di interventi e improperi erano rivolti agli attivisti del
movimento, che di contro non avevano possibilità di replica e che quindi non possono che esporsi tramite il web, anche se questa
modalità di comunicazione promossa a livello nazionale, è stata considerata dal
sindaco, a livello locale e non in maniera velata, come una vigliaccata; parere opinabile se si considera che più
volte si è stati tirati in causa, con la piena consapevolezza di chi muoveva
critiche che non avremmo potuto controbattere.
Ne è stato un esempio, la critica mossa nei nostri confronti riguardo
alla posizione assunta nel caso “Ciraci”, cui abbiamo dato la possibilità di
raccontare la sua versione riguardo all’accaduto che l’ha portato ad
arrampicarsi sul cornicione di palazzo San Francesco, senza entrare nel merito
della vicenda, ma evidenziando a quali gesti estremi la gente debba essere
costretta per mobilitare un comune a informarsi sui fatti e a dare risposte che
non siano un pellegrinaggio da una stanza a un'altra, per un periodo protratto
in maniera estenuante nel tempo. Senza un gesto così eclatante, credete che si
sarebbe fatta chiarezza sulla questione?
Un comune che si definisce virtuoso, deve porre attenzione a qualsiasi
esigenza dei cittadini, dal primo all’ultimo; ma di cosa parliamo? Dei bisogni
di un presunto “ultimo” cittadino, quando gli stessi consiglieri si sentono
mancare di rispetto? In questo consiglio comunale il sindaco è stato definito
il più temuto della storia di Ostuni, per merito delle sue capacità.
In realtà, il sindaco predica nel nulla. E non perché sia
particolarmente bravo (infatti dalla sua bocca sono uscite continue
inesattezze, per non dire colossali castronerie), ma perché i consiglieri di
minoranza, coloro che DOVREBBERO opporsi, ascoltano taciturni, per non dire
timorosi, il capo dell’Amministrazione che discetta di smaltimento di rifiuti
senza avere alcuna conoscenza in materia.
In conclusione, non posso che provare quasi compassione per i
consiglieri comunali – sia di maggioranza che di opposizione – che pur vantando
grandi pacchetti di voti (vedremo se confermati alle prossime elezioni,
circostanza di cui dubitiamo) e autorevolezza, durante la seduta sembravano
alunni al primo giorno di scuola, eppure la maggior parte di loro (a parte
l’ennesima inesattezza di Tanzarella che parlava di classe politica rinnovata,
dopo aver riportato in consiglio soggetti over 70 in consiglio già 40 anni fa)
si autodefinisce uomo di grande competenza.
Fortunatamente, questo consesso in stile “società dei magnaccioni” tra
qualche mese vedrà la partecipazione degli attivisti 5 stelle, che potranno
dimostrare quanto i cittadini siano più adatti dei politici ad amministrare la
cosa pubblica.
Le prossime elezioni sono prossime, e consiglierei a Domenico
Tanzarella, che ci vede già all’opposizione, di essere più cauto in queste
considerazioni, ricordando che l’ultima sua convinzione politica lo vedeva a
Roma ossequiato come onorevole. Sappiamo tutti come è andata a finire.
Ilaria
Brandi F.
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