martedì 21 maggio 2013

Considerazioni sul Consiglio Comunale



IN ATTESA DI UN CONSIGLIO COMUNALE A 5 STELLE, QUALCHE CONSIDERAZIONE DI UN’ATTIVISTA DEL M5S

Mercoledì scorso, ho assistito per la prima volta ad un riunione del consiglio comunale di Ostuni. Un qualsiasi cittadino - neofita avrebbe notato il disordine in cui perversava l’aula, non solo dopo 5 ore  dall’inizio della riunione, e quindi giustificabile dalla presumibile stanchezza, ma già al quinto minuto dall’apertura del consiglio, ci si poteva cullare nel soave chiacchiericcio di chi, irrispettoso dei colleghi che esponevano situazioni nell’interesse dei colleghi stessi e dei cittadini, ha continuato a parlar di affari propri, anziché prestare attenzione  alla motivazione per la quale si trovava in quell’aula.

Nonostante più volte i consiglieri millantino bagagli di educazione, non era difficile notare le sfilate a petto in fuori tra i banchi in pieno consiglio (come se si fosse in pausa), le voci sovrapposte di chi ha palesemente dimostrato indolenza nei confronti dei temi trattati e l’anticamera che in alcuni momenti evocava la piazza, la quale vantava più presenze dell’aula del consiglio e anche più partecipazione, tra il puzzo di un sigaro e una sigaretta.

Per quello che concerne il Movimento 5 Stelle di Ostuni, possiamo ritenerci soddisfatti di essere entrati in consiglio comunale prima ancora delle elezioni, dato che una parte considerevole di interventi e improperi erano rivolti agli attivisti del movimento, che di contro non avevano possibilità di replica e che  quindi non possono che  esporsi tramite il web, anche se questa modalità di comunicazione promossa a livello nazionale, è stata considerata dal sindaco, a livello locale e non in maniera velata, come una vigliaccata; parere opinabile se si considera che più volte si è stati tirati in causa, con la piena consapevolezza di chi muoveva critiche che non avremmo potuto controbattere.

Ne è stato un esempio, la critica mossa nei nostri confronti riguardo alla posizione assunta nel caso “Ciraci”, cui abbiamo dato la possibilità di raccontare la sua versione riguardo all’accaduto che l’ha portato ad arrampicarsi sul cornicione di palazzo San Francesco, senza entrare nel merito della vicenda, ma evidenziando a quali gesti estremi la gente debba essere costretta per mobilitare un comune a informarsi sui fatti e a dare risposte che non siano un pellegrinaggio da una stanza a un'altra, per un periodo protratto in maniera estenuante nel tempo. Senza un gesto così eclatante, credete che si sarebbe fatta chiarezza sulla questione?  Un comune che si definisce virtuoso, deve porre attenzione a qualsiasi esigenza dei cittadini, dal primo all’ultimo; ma di cosa parliamo? Dei bisogni di un presunto “ultimo” cittadino, quando gli stessi consiglieri si sentono mancare di rispetto? In questo consiglio comunale il sindaco è stato definito il più temuto della storia di Ostuni, per merito delle sue capacità.

In realtà, il sindaco predica nel nulla. E non perché sia particolarmente bravo (infatti dalla sua bocca sono uscite continue inesattezze, per non dire colossali castronerie), ma perché i consiglieri di minoranza, coloro che DOVREBBERO opporsi, ascoltano taciturni, per non dire timorosi, il capo dell’Amministrazione che discetta di smaltimento di rifiuti senza avere alcuna conoscenza in materia.

In conclusione, non posso che provare quasi compassione per i consiglieri comunali – sia di maggioranza che di opposizione – che pur vantando grandi pacchetti di voti (vedremo se confermati alle prossime elezioni, circostanza di cui dubitiamo) e autorevolezza, durante la seduta sembravano alunni al primo giorno di scuola, eppure la maggior parte di loro (a parte l’ennesima inesattezza di Tanzarella che parlava di classe politica rinnovata, dopo aver riportato in consiglio soggetti over 70 in consiglio già 40 anni fa) si autodefinisce uomo di grande competenza.

Fortunatamente, questo consesso in stile “società dei magnaccioni” tra qualche mese vedrà la partecipazione degli attivisti 5 stelle, che potranno dimostrare quanto i cittadini siano più adatti dei politici ad amministrare la cosa pubblica.

Le prossime elezioni sono prossime, e consiglierei a Domenico Tanzarella, che ci vede già all’opposizione, di essere più cauto in queste considerazioni, ricordando che l’ultima sua convinzione politica lo vedeva a Roma ossequiato come onorevole. Sappiamo tutti come è andata a finire.

                                                                                                                                                                            Ilaria Brandi F.

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