giovedì 8 maggio 2014

Siamo in guerra. O noi o loro


Siamo in guerra. 
La città è tranquilla ma la calma è soltanto apparente, il clima è inquietante. Dopo tre legislature, se ne prepara un’altra identica: un mandato che conservi il potere nelle mani dei soliti noti. Con la complice partecipazione, ovviamente, della cittadinanza asservita ed anestetizzata. 24 il numero complessivo delle liste, 560 i candidati al ruolo di consigliere comunale, tra cui spiccano i nomi dei figli d’arte, quei bravi ragazzi che hanno il grande pregio di essere soltanto bravi ragazzi, anonimi, se non fosse per l’altisonante cognome, eppure già eletti, prima che i cittadini si esprimano. E c’è anche lui, il Sindaco uscente, che vorrebbe rientrare dalla porta sul retro.

E così si schiera in campo la qualunque: una famiglia su tre conta un improbabile candidato consigliere, utile esclusivamente a portare una manciata di voti al potente di turno. Il metodo è quello consolidato proprio nelle ultime legislature, fatto di improbabili corteggiamenti, ricatti di lavoro, promesse approssimative, piccoli e grandi favori a seconda del ritorno in voti. Semplice e chiaro come “sistema”.

 «Assistiamo increduli ad un teatrino che si ripete identico a se stesso, se tutto va bene, ogni cinque anni – commenta amaramente Paolo Mariani, a margine dell’incontro con Beppe Grillo a Bari, in qualità di portavoce del MoVimento 5 Stelle e candidato sindaco ad Ostuni – e ripropone la sua inconsistenza distruttiva in consiglio comunale. Non è mai esistita opposizione ad Ostuni, nelle ultime legislature. In Consiglio anziché votare contro, ci si astiene. Oppure si vota come conviene, senza nemmeno sapere per cosa si vota. Per non guastare la scena, per non cambiare scenario. Il signor Coppola oggi si chiede come mai non esiste in bilancio la voce di profitto dalla raccolta differenziata. Lui, in Consiglio, ha clamorosamente votato a favore del piano industriale dei servizi di igiene urbana, stabilendo che il Comune, sullo smaltimento, ci avrebbe perso due volte: pagando l’esubero per la discarica e cedendo il ricavo della differenziata alla ditta appaltante. L’approvazione è stata unanime. Nauseante, per chi si batte per un territorio a Rifiuti Zero. Comunque, di episodi simili, e ben peggiori, si compone la storia decisionale di Giunta e Consiglio. Perché continuare a farsi del male? Chiedo ai cittadini. Perché continuare a dare fiducia a chi ha palesemente dimostrato di agire nei propri interessi, peraltro con incompetenza? Perché favorire ad esempio un individuo che pubblicamente annuncia di far fatica ad arrivare alla fine del mese, con un unico stipendio in una famiglia di quattro persone. Dichiarando 69 mila euro nel 2012, oggi la situazione non sarà tanto diversa. Lancio un appello alle emittenti televisive, a tutte le testate giornalistiche: organizzate un dibattito con i cinque candidati a confronto, un approfondimento con contradditorio, la cittadinanza ve ne sarà grata».

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