Siamo in guerra.
La città è tranquilla ma la calma è
soltanto apparente, il clima è inquietante. Dopo tre legislature, se ne prepara
un’altra identica: un mandato che conservi il potere nelle mani dei soliti
noti. Con la complice partecipazione, ovviamente, della cittadinanza asservita
ed anestetizzata. 24 il numero complessivo delle liste, 560 i candidati al
ruolo di consigliere comunale, tra cui spiccano i nomi dei figli d’arte, quei
bravi ragazzi che hanno il grande pregio di essere soltanto bravi ragazzi,
anonimi, se non fosse per l’altisonante cognome, eppure già eletti, prima che i
cittadini si esprimano. E c’è anche lui, il Sindaco uscente, che vorrebbe
rientrare dalla porta sul retro.
E così si schiera in campo la qualunque: una famiglia su tre
conta un improbabile candidato consigliere, utile esclusivamente a portare una
manciata di voti al potente di turno. Il metodo è quello consolidato proprio
nelle ultime legislature, fatto di improbabili corteggiamenti, ricatti di
lavoro, promesse approssimative, piccoli e grandi favori a seconda del ritorno
in voti. Semplice e chiaro come “sistema”.
«Assistiamo increduli
ad un teatrino che si ripete identico a se stesso, se tutto va bene, ogni
cinque anni – commenta amaramente Paolo Mariani, a margine dell’incontro con
Beppe Grillo a Bari, in qualità di portavoce del MoVimento 5 Stelle e candidato
sindaco ad Ostuni – e ripropone la sua inconsistenza distruttiva in consiglio
comunale. Non è mai esistita opposizione ad Ostuni, nelle ultime legislature.
In Consiglio anziché votare contro, ci si astiene. Oppure si vota come
conviene, senza nemmeno sapere per cosa si vota. Per non guastare la scena, per
non cambiare scenario. Il signor Coppola oggi si chiede come mai non esiste in
bilancio la voce di profitto dalla raccolta differenziata. Lui, in Consiglio, ha
clamorosamente votato a favore del piano industriale dei servizi di igiene
urbana, stabilendo che il Comune, sullo smaltimento, ci avrebbe perso due
volte: pagando l’esubero per la discarica e cedendo il ricavo della
differenziata alla ditta appaltante. L’approvazione è stata unanime. Nauseante,
per chi si batte per un territorio a Rifiuti Zero. Comunque, di episodi simili,
e ben peggiori, si compone la storia decisionale di Giunta e Consiglio. Perché
continuare a farsi del male? Chiedo ai cittadini. Perché continuare a dare
fiducia a chi ha palesemente dimostrato di agire nei propri interessi, peraltro
con incompetenza? Perché favorire ad esempio un individuo che pubblicamente
annuncia di far fatica ad arrivare alla fine del mese, con un unico stipendio
in una famiglia di quattro persone. Dichiarando 69 mila euro nel 2012, oggi la
situazione non sarà tanto diversa. Lancio un appello alle emittenti televisive,
a tutte le testate giornalistiche: organizzate un dibattito con i cinque
candidati a confronto, un approfondimento con contradditorio, la cittadinanza
ve ne sarà grata».
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