lunedì 18 febbraio 2013

Regole? Buone per gli altri


In un paese normale chi si candida al governo di un paese è il primo a rispettare le regole. In un paese normale nessuno si immaginerebbe di emanare un appello alle forze politiche affinché queste rispettino le regole.

Ma noi non viviamo in un paese normale e allora l'appello lo abbiamo fatto. Pur consapevoli dell'esito abbiamo chiesto alle forze politiche Ostunesi impegnate in questa campagna elettorale di rispettare quelle poche, basilari e semplici regole sulle affissioni dei manifesti elettorali.

Sapevamo bene che a parte le solite frasi di rito: "ottima iniziativa", ""appello più che condivisibile", "le rispetteremo sicuramente", "le abbiamo sempre rispettate", avremmo assistito alla solita giungla del manifesto selvaggio. Ma l'appello l'abbiamo fatto lo stesso. Era un invito, almeno su queste piccole cose, a dare dimostrazione di volere davvero aprire una nuova pagina nel modo di far politica.

Occasione sprecata e, ancora una volta, hanno applicato la famosa regola del Marchese del Grillo: "Io sono io e voi non siete un cazzo". Della serie noi siamo i politici quelli che definiamo le regole, ma queste valgono solo per voi, noi facciamo come ci pare. Tanto, visto che queste regole ce le facciamo su misura come gli abiti, le pene previste per queste nostre violazioni sono del tutto ridicole.
Che dire di più: iniziamo (anzi continuiamo) bene.



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