Ora è certo: Nichi Vendola fa sempre l’opposto di
quello che dice. Infatti, mentre nelle orecchie di attivisti ed eletti del MoVimento
5 Stelle ancora ronzavano parole vaticinate dal rivoluzionario gentile
quali “Occorre seguire la ventata di freschezza portata dal M5S”, o “Bersani
abbandoni l’idea di un governo con Monti e chieda aiuto al moVimento 5 Stelle, unico vincitore delle elezioni”,
quest’ultimo varava il c.d. rimpasto di giunta e ovviamente, ancora una volta,
sconfessava se stesso.
Questo esecutivo regionale,
infatti, dimostra la confusione mentale di chi si è addormentato sognando di
poter guidare il paese, e si è risvegliato, rendendosi conto di non
essere neanche in grado di tenere le redini della Regione Puglia.
Diciamolo, questa giunta è
pessima. Un elenco di Trombati
(rigorosamente di APPARATO) e tromboni da far invidia al peggior governo
democristiano della tarda Prima Repubblica. Gente che pur essendo reduce da
continue debacle elettorali continua a rivestire posti di potere, pur non
avendo dimostrato alcuna attitudine alla buona amministrazione. Mentre scrivo
penso a Loredana Capone fresca mancata senatrice che, dopo due sonore
trombature nella corsa alle poltrone di Presidente della Provincia e di Sindaco
di Lecce, resta comunque indisturbata in quel di via Capruzzi con la delega
allo sviluppo economico che, onestamente, le si addice davvero poco. Ma come
non pensare anche allo stesso Leo Caroli, sindacalista sin dai tempi della
culla (la sua famiglia gestisce da decenni la camera del Lavoro di Cisternino)
che, nonostante la mancata elezione viene nominato assessore regionale senza
colpo ferire, pur essendo ormai da qualche anno relegato dietro le quinte della
pessima Cgil Puglia. Tra l’altro, anche lui, non è nuovo a sconfitte
elettorali. Infatti, il buon Pantaleone (questo il suo nome di battesimo),
tentò anche la carriera politica locale, candidandosi sindaco nella sua
Cisternino. Risultato? Pochi voti, mancata elezione e rientro veloce in quella
Cgil che non nega mai uno stipendio e un posto in una qualche segreteria a un
suo figliol prodigo. Sempre in terra di Brindisi, poi, il caro Nichi è riuscito
a scongelare la mitica Rosa Stanisci, sanvitese di residenza che, dopo anni
alla Cgil, e qualche esperienza parlamentare (con annesso vitalizio e tfr) oggi
ricopriva l’incarico di tesoriere del PD Regionale. Per lei pronto
l’assessorato al personale. Non sia mai che la poverina, ad oltre 50 anni,
inizi a lavorare proprio oggi.
Inoltre si cerca l’appoggio
del MoVimento, ma le sue regole vengono
snobbate. Infatti, chi come noi ritiene la politica un servizio da prestare
pro tempore in favore della cittadinanza, non può accettare che ci sia gente
come la Godelli o Elena Gentile che, nonostante i 60 anni siano passati da un
pezzo, ricoprano incarichi istituzionali da un ventennio, anche in questo caso,
tra l’altro, senza mostrare chissà quali doti di governo.
L’ultimo dubbio sulla buona
fede di Vendola, poi, me lo ha tolto la nomina ad assessore di Leonardo di
Gioia, candidato alle passate politica
con Scelta Civica con Monti, ma, fino a ieri Berlusconiano di strettissima
osservanza. La cosa più grave, tra l’altro – a mio modo di vedere - non è la
nomina di uno che viene dal centro destra (anche se ciò dimostra, ancora una
volta, la contiguità delle due fazioni), ma che dopo aver dato la colpa della
scoppola elettorale all’inseguimento delle politiche “montiane”, si affidi la
delega al Bilancio proprio ad un
esponente di quel rigorismo che ha ridotto l’Italia nelle condizioni attuali.
Insomma, con questo
rimpasto, credo che Vendola abbia perso anche quei quattro simpatizzanti che
gli erano rimasti, e si prepari al migliore epilogo della sua trentennale
carriera politico istituzionale, andando verso una vecchiaia resa dorata da 3
pensioni: quella da deputato, quella da governatore della regione e quelli da
giornalista; perché si, tra una poltrona e l’altra, l’ottimo Bertinotti riuscì
anche ad aprire (GRAZIE AI FINANZIAMENTI PUBBLICI) un quotidiano, chiamato
Liberazione, dove piazzare gli amici in caso di insuccesso elettorale.
Ovviamente, per la Puglia,
sarebbe meglio se si dimettesse oggi, che la smettesse di fare disastri e che
concedesse ai pugliesi di scegliersi una nuova guida, una GUIDA A 5 STELLE. Ma ciò non accadrà, e il vate di Terlizzi
continuerà, aldilà di vuoti proclami, ad essere orgoglioso esponente DELLA
PEGGIORE CLASSE POLITICA DELLA STORIA D’ITALIA.
Francesco Sabatelli
Nessun commento:
Posta un commento