lunedì 18 marzo 2013

LA LEGALITA’ SECONDO ME (ATTIVISTA A 5 STELLE)




Ormai da tempo vivo all’estero, ma la mia testa ed il mio cuore erano, sono e saranno costantemente nella mia Ostuni. Proprio per questo, resto sempre più amareggiato per il continuo downgrade socio – economico – culturale in cui la mia città sta sprofondando in maniera inesorabile.
Con questo intervento, sia chiaro, non voglio lanciare la campagna elettorale del MoVimento 5 Stelle ad Ostuni, ma semplicemente parlare del mio concetto di legalità, concetto che credo sarà ampiamente condiviso tra gli attivisti ostunesi che, con mio sommo piacere, crescono lentamente ma inesorabilmente (e non solo da un punto di vista numerico).
Lo spunto per questo pezzo, ovviamente, arriva dalla rete. Poche ore fa ho intercettato il post con cui veniva chiesto al MoVimento di partecipare ad un’iniziativa sulla legalità (l’intitolazione di una villetta a Falcone e Borsellino) insieme ad altri partiti, tra cui il PD.
Bene, pur essendo certo della bontà dell’idea, da ragazzo che dedica le sue poche giornate ostunesi all’impegno civico, non posso esimermi da sottolineare i motivi per cui non credo che il Partito Democratico locale possa in alcun modo promuovere iniziative con questo tipo di finalità. I motivi, ahimè, anche per chi Ostuni la vive soprattutto in rete, sono fin troppo evidenti.
Pensando alla parola legalità, onestamente, il mio pensiero non va subito all’antimafia (a cui è scontato aderire), bensì al rispetto delle leggi; e quando parlo di leggi non mi riferisco necessariamente a quello licenziate da una organo legislativo, ma anche a quelle morali, di correttezza e trasparenza.
Ciò detto, mi chiedo, come può un MoVimento “socratico” come il nostro, fatto di cittadini onesti, totalmente ligi al rispetto delle regole (anche se non sempre condivisibili) essere al fianco del PD ostunese. La risposta: NON PUO’. I motivi? I motivi sono chiari. Partiamo dalla fine. La campagna elettorale si è conclusa da tre settimane, bene, non c’è stato giorno che i manifesti del Partito Democratico non fossero al dì fuori degli spazi assegnati. E’ una piccola cosa direte, può darsi, ma l’educazione alla legalità dovrebbe partire da qui. Cosa dire poi, parlando sempre di campagna elettorale, del comportamento del Consigliere Regionale Epifani, che in spregio alle leggi, ha inviato una lettera di stampo propagandistico utilizzando la carta intestata fornitagli dalla Regione PER ESCLUSIVI FINI ISTITUZIONALI. Per queste palesi violazioni, chiaramente contrarie all’idea che ho io di legalità, c’è stata qualche presa di posizione delle facce nuove e pulite del PD? Certo, a favore di chi della legalità si è fatto beffe.
Poi, continuando nell’elenco, ci sono consiglieri democratici indagati, altri condannati in primo grado, altri in palese conflitto d’interesse, eppure, non ho mai sentito alcun esponente del PD chiedere le dimissioni di questi personaggi, ma solo continue difese di questa Amministrazione che spesso, diciamocelo, della legalità non è proprio paladina. Non è illegale (in senso lato) che, contrariamente a quanto richiesto dallo statuto comunale, la maggioranza scelga tutti i membri del CdA del Museo senza consultare le opposizioni (consiliari e non)?
Non è contrario ad ogni legge della morale, soprattutto in un periodo di crisi, che i c.d. facilitatori ambientali (quelli che quest’estate ci hanno portato i contenitori della differenziata) siano stati scelti senza uno straccio di Avviso Pubblico?
Non è sconveniente che un senatore sia membro di una società il cui Amministratore unico ha patteggiato la pena, per aver stoccato illegalmente rifiuti pericolosi?
 Non è inopportuno che in giunta vi sia un’esponente di un partito, il cui segretario è stato arrestato perché pare avesse rapporti con un’organizzazione mafiosa?
La risposta è sicuramente affermativa, eppure, la classe dirigente del PD, quella con cui dovremmo essere gomito a gomito nella lotta per la legalità, per questa gravi vicende NON HA MAI SPESO UNA PAROLA.
Ora, delle due l’una, o si lavora, come noi del MoVimento 5 Stelle, per un cambiamento TOTALE della società, o si continua con i vecchi metodi, facendo una bella manifestazione fine a se stessa; tanto poi, LA LEGALITA’, nelle stanze del potere ostunese, resta sempre una bazzecola da sacrificare sull’altare del consenso elettorale, magari candidando gente proveniente da famiglie malavitose perché porta qualche centinaio di voti.
Più che di manifestazione e momenti toccanti, i cittadini hanno bisogno di esempi. Esempi che, permettetemi, non possono in alcun modo giungere da chi ha distrutto Ostuni, solo per ingrossarsi la panza e imbottirsi le tasche, ahimè, con l’accondiscendente silenzio di quelli che si definiscono giovani e nuovi.
Concludo questo sfogo, non prima di rimandare al mittente le accuse di chiusura mentale. A mio avviso, la chiusura mentale non è addebitabile a chi, come noi, cerca di fare politica in modo retto e coerente, anche se a volte sarebbe più comodo essere più morbidi; esso è un difetto di chi, per appartenenza, per tradizionale familiare o non so per cos’altro, si ostina a credere che il miglioramento della società possa giungere da chi, questo paese l’ha portato sull’orlo del baratro.
Nicola SABATELLI

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