Ormai da tempo vivo
all’estero, ma la mia testa ed il mio cuore erano, sono e saranno costantemente
nella mia Ostuni. Proprio per questo, resto sempre più amareggiato per il
continuo downgrade socio – economico – culturale in cui la mia città sta
sprofondando in maniera inesorabile.
Con questo intervento, sia
chiaro, non voglio lanciare la campagna elettorale del MoVimento 5 Stelle ad
Ostuni, ma semplicemente parlare del mio concetto
di legalità, concetto che credo sarà ampiamente condiviso tra gli attivisti
ostunesi che, con mio sommo piacere, crescono lentamente ma inesorabilmente (e
non solo da un punto di vista numerico).
Lo spunto per questo pezzo, ovviamente,
arriva dalla rete. Poche ore fa ho intercettato il post con cui veniva chiesto
al MoVimento di partecipare ad un’iniziativa sulla legalità (l’intitolazione di
una villetta a Falcone e Borsellino) insieme ad altri partiti, tra cui il PD.
Bene, pur essendo certo
della bontà dell’idea, da ragazzo che dedica le sue poche giornate ostunesi
all’impegno civico, non posso esimermi da sottolineare i motivi per cui non
credo che il Partito Democratico locale possa in alcun modo promuovere
iniziative con questo tipo di finalità. I motivi, ahimè, anche per chi Ostuni
la vive soprattutto in rete, sono fin troppo evidenti.
Pensando
alla parola legalità, onestamente, il mio pensiero non va subito all’antimafia
(a cui è scontato aderire), bensì al rispetto delle leggi; e quando parlo di
leggi non mi riferisco necessariamente a quello licenziate da una organo
legislativo, ma anche a quelle morali, di correttezza e trasparenza.
Ciò detto, mi chiedo, come
può un MoVimento “socratico” come il nostro, fatto di cittadini onesti,
totalmente ligi al rispetto delle regole (anche se non sempre condivisibili)
essere al fianco del PD ostunese. La risposta: NON PUO’. I motivi? I motivi
sono chiari. Partiamo dalla fine. La campagna elettorale si è conclusa da tre
settimane, bene, non c’è stato giorno che i manifesti del Partito Democratico
non fossero al dì fuori degli spazi assegnati. E’ una piccola cosa direte, può
darsi, ma l’educazione alla legalità dovrebbe partire da qui. Cosa dire poi,
parlando sempre di campagna elettorale, del comportamento del Consigliere
Regionale Epifani, che in spregio alle leggi, ha inviato una lettera di stampo
propagandistico utilizzando la carta intestata fornitagli dalla Regione PER
ESCLUSIVI FINI ISTITUZIONALI. Per queste palesi violazioni, chiaramente
contrarie all’idea che ho io di legalità, c’è stata qualche presa di posizione
delle facce nuove e pulite del PD? Certo, a favore di chi della legalità si è
fatto beffe.
Poi, continuando
nell’elenco, ci sono consiglieri democratici indagati, altri condannati in
primo grado, altri in palese conflitto d’interesse, eppure, non ho mai sentito
alcun esponente del PD chiedere le dimissioni di questi personaggi, ma solo continue
difese di questa Amministrazione che spesso, diciamocelo, della legalità non è proprio
paladina. Non è illegale (in senso lato) che, contrariamente a quanto richiesto
dallo statuto comunale, la maggioranza scelga tutti i membri del CdA del Museo
senza consultare le opposizioni (consiliari e non)?
Non è contrario ad ogni
legge della morale, soprattutto in un periodo di crisi, che i c.d. facilitatori
ambientali (quelli che quest’estate ci hanno portato i contenitori della
differenziata) siano stati scelti senza uno straccio di Avviso Pubblico?
Non è sconveniente che un
senatore sia membro di una società il cui Amministratore unico ha patteggiato
la pena, per aver stoccato illegalmente rifiuti pericolosi?
Non è inopportuno che in giunta vi sia
un’esponente di un partito, il cui segretario è stato arrestato perché pare
avesse rapporti con un’organizzazione mafiosa?
La risposta è sicuramente
affermativa, eppure, la classe dirigente del PD, quella con cui dovremmo essere
gomito a gomito nella lotta per la legalità, per questa gravi vicende NON HA
MAI SPESO UNA PAROLA.
Ora, delle due l’una, o si
lavora, come noi del MoVimento 5 Stelle,
per un cambiamento TOTALE della società, o si continua con i vecchi metodi,
facendo una bella manifestazione fine a se stessa; tanto poi, LA LEGALITA’,
nelle stanze del potere ostunese, resta sempre una bazzecola da sacrificare
sull’altare del consenso elettorale, magari candidando gente proveniente da
famiglie malavitose perché porta qualche centinaio di voti.
Più che di manifestazione e
momenti toccanti, i cittadini hanno bisogno di esempi. Esempi che,
permettetemi, non possono in alcun modo giungere da chi ha distrutto Ostuni,
solo per ingrossarsi la panza e imbottirsi le tasche, ahimè, con
l’accondiscendente silenzio di quelli che si definiscono giovani e nuovi.
Concludo questo sfogo, non
prima di rimandare al mittente le accuse di chiusura mentale. A mio avviso, la
chiusura mentale non è addebitabile a chi, come noi, cerca di fare politica in
modo retto e coerente, anche se a volte sarebbe più comodo essere più morbidi;
esso è un difetto di chi, per appartenenza, per tradizionale familiare o non so
per cos’altro, si ostina a credere che il miglioramento della società possa
giungere da chi, questo paese l’ha portato sull’orlo del baratro.
Nicola SABATELLI
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